immobili le mie mani scivolano parole sporche di vita mi guardo nudo riflettere me stesso su uno schermo in bianco e nero vicino a me una bacinella piena di sogni e paure il grido di chi ancora non è nato ma sa già di dover morire."tutto l'universo geme e soffre" e il creazionismo una volta foderava gli occhi con spessi fumi nubi coltri di speranze malsane quando bastava guardare un pò più indietro per accorgersi di non dovere andare avanti.di non dovere cercare chiavi di lettura che non aprono nessuna porta.che l'universo ce lo abbiamo dentro e si dispera lontano troppo vicino.le mie dita gocciolano aneliti esistenziali che non vedranno mai la luce del sole.
il primo vagito di chi nasce morto
l'ultimo rantolo di chi muore e non è mai nato
".....come lo schiavo sospira l'ombra
e come il mercenario aspetta il suo salario,
così a me sono toccati mesi d'illusione
e notti di affanno mi sono state assegnate.
se mi corico dico: quando mi alzerò?
la notte si fa lunga
e sono stanco di rigirarmi fino all'alba.
i miei giorni scorrono più veloci d'una spola,
svaniscono senza un filo di speranza.
ricordati che un soffio è la vita:
il mio occhio non vedrà più il bene."
domenica 8 febbraio 2009
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