mercoledì 5 gennaio 2011

Polignano

il mare che apre il blu davanti a me
i miei pensieri che sferragliano infrangendosi contro le onde

è tutto ammantato di un grigiore severo e recondito, lontano, le cui origini si perdono nel tempo. e quell'essere immortale mi fissa tempestoso, urlandomi addosso il sublime.

giovedì 9 dicembre 2010

ti amo, priscilla

perché posavi sempre il tuo sguardo apatico su di me, empatico pieno di spensieratezza atrofizzata che si accascia su sé stessa.e adesso tradiscimi colpiscimi tradiscimi ho voglia di contemplare le tue viscere aperte per vedere se ti amo davvero per vedere se avevi ragione per sapere se è possibile trovare qualcosa a cui potersi disperatamente aggrappare.ho visto i tuoi angoli oscuri

lunedì 17 maggio 2010

visto da fuori

l'assistere ottuso
malato:
la costipazione del mio
esistere in un
multiforme darsi dell'esperienza

mercoledì 21 aprile 2010

nota breve

io lo so che è stupido e la mia razionalità ha fatto sempre da filtro per queste cose.lo so che non ho mai creduto nei significati reconditi e nei recessi del subconscio.so anche che la caramelli mi diceva sempre che quella di freud non è nient'altro che una teoria di stampo filosofico che oggi ha perso qualsiasi valore o connotato scientifico.ma non posso fare altro che chiedermi incessantemente,che interrogarmi, che torturarmi.ho bisogno di sapere, ma forse non ne ho voglia.e il limine diventa sempre meno marcato, un confine sfumato che forse ho già varcato.dove finisce la coscienza?

venerdì 16 aprile 2010

down the street by the schoolyard

io adoro solleticare la mia coscienza per cercare di scoprire cosa c'è dentro.versatile, eclettica, pronta sempre a giustificare moralmente qualsiasi azione assecondi i miei istinti: mi diverte tantissimo.eppure non riesco a prescindere da quel principio di moralità un pò kantiano che mi costringe a fare la cosa giusta, nonostante abbia pronta tutta una serie di permessi e concessioni forniti proprio da quella stessa coscienza che li rifiuta recisamente.maledetti residui cattolici.

lunedì 22 marzo 2010

zanzare

stavano attente.intente alla ricerca di niente.forse dell'attimo, ma non ne sono coscienti.vivono sterilmente.molli, nella loro rigidità.vanno alla ricerca perenne di quella fonte che costituirà, ammaliatrice fomite di tentazione, una morte dolorosamente stupida e insensata.non posso fare a meno di chiuderle fuori.non volevo vedere come sarebbero andate incontro alla loro fine, non potevo.sarebbe stato troppo.non avrei potuto capirlo, sarebbe stato un silenzio fragoroso, vuoto.e mi avrebbe lasciato solo con quella sensazione dolciastra e bianca, malata.non volevo, non potevo.non proprio oggi.

sabato 20 marzo 2010

perchè

"Improvvisamente si accese la scrivania. Ciò che avevo davanti e osservavo con distratta riluttanza, prese a manifestarsi con prepotenza, scoppiandomi in faccia il colore accecante del legno in tutta la sua piattezza; un bagliore insensato, che rigettò i miei pensieri in una prospettiva concreta, impedendomi di rintanarmi in quella realtà che doveva, paradossalmente, essere lontanissima dall'oggetto dello stesso mio pensare...un rigurgito pieno: si è messo a urlare il fon. Non ne potevo più. Adesso ero in balìa dell'ansia, la cui eco era presente viva nel mio mal di testa. Non riuscivo a sopportare niente: il passo banalmente deciso di mio fratello, il rumore della ventola del bagno, l'onda sommersa dei libri davanti a me. E tutto era uno spaccato in cui dovevo tuffarmi, che dovevo tenere in mano, per evitare di pensare, di pensarci.....altrimenti, sarebbe stata la fine."