venerdì 29 maggio 2009

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ti amo anche oggi

domenica 24 maggio 2009

'99 parte I (pausa riflessiva)

e poi, non lo so.davvero.non che abbia mai avuto la pretesa di saperlo, semmai era una vanteria che cadeva su me stesso.come quando ti ubriachi da solo.non lo so, giuro.come il 1999.cosa facevi nel '99?sembra un documentario ormai il '99.si è perso nei ricordi asfaltati dalle contestazioni della memoria.che si ostina a non capire.è diventato il '99.si è perso, si doveva perdere.forse l'unica cosa possibile era proprio schematizzarlo.assegnarli mesi, giorni, ore, minuti.per cercare di non farlo fuggire.per cercare un altro pò di sentirsi più vicini al controllo.ovattato.sterile.perchè il '99 si è perso lo stesso.non poteva non perdersi, in quel sesso sfrenato di spazio e tempo.e io solo un voyeur compiaciuto.il cornuto che voleva godere a vedere come lo tradivano.il '99.chissà chi eri tu.nel '99.chissà attorno a quale inverno ruotava il tuo mondo, chissà in quale stazione transitavano i tuoi pensieri.
non lo so.la verità è questa.non c'è una verità che non faccia male.era freddo il '99.non usava coperte per scaldare il tuo dolore.ti assiderava.e tu vivevi per questo.io, invece, non lo so.ancora non c'erano le anime chiuse dentro i tram.ancora non c'erano i residui di sartre.ancora non c'era il malessere che ti alza la domenica mattina.ancora non c'ero io.ma tu c'eri già.ci sei sempre stata.chissà cos'era per te il '99.
riavvolgi.ti prego.

sabato 16 maggio 2009

moderazione

c'è sangue nelle nostre vene.troppo.sempre aperto a nuove esperienze.sempre pronto ad essere assolutizzato.sempre pronto ad essere proiettato nell'universo delle nostre esistenze vuote.dove l'infinito esiste per sdrammatizzare le nostre vite da clochard mai troppo ubriachi di vomito.di gettatezza.di gratuità.c'è sangue nelle nostre vene.innocente.colpevole solo di dover essere colpevole.di dover essere vittima.di dover essere carnefice.di non avere mai abbastanza spazio per respirare l'aria del mondo.di non avere mai abbastanza verità per potere un giorno debordare.
abbiamo sangue nelle nostre vene,per poter straripare.abbiamo pianti per le nostre lacrime.ferite per i nostri dolori.fosse per le nostre morti.cuori per i nostri amori.corpi per le nostre esistenze.sistemi immunitari per le nostre malattie.case decrepite per le nostre giornate.giorni per le nostre notti.notti per i nostri giorni.soffitti per i nostri pensieri.
ho te per avere me.
ma purtroppo ho solo me per avere te.

lunedì 11 maggio 2009

prospettive difformi

i pomeriggi li passerò a sezionare i tuoi pensieri.a sbucciare parole per vedere se esiste la tua semantica.per studiare la tua grammatica interiore.per cercare quella luce malata che chiami la tua vita."i pomeriggi saranno suppergiù grigi.tendenti all'amorfizzazione".le tue parole.a chiamare le mie:i pomeriggi si coloreranno della tua anima.i pomeriggi avranno la forma del tuo spirito."i pomeriggi saranno suppergiù grigi.tendenti all'amorfizzazione".e le tue parole silenziose spostavano le mie grida.

ad angelo piace questo elemento

sono l'1 e mezza, ma potevano essere le 2.sono l'1 e mezza,e si dice sempre che ti prende il sonno, mai che ti prende l'insonnia.sono l'1 e mezza, non: è l'1 e mezza.sono in milioni di universi riciclati che ridono sulle vie lattee versate.e sui versamenti bancari.di chi conta meno di una particella subatomica.di chi fonda sempre le proprie certezze sul nulla.di chi affonda sempre le proprie certezze nel nulla.è, l'1 e mezza, solo per me.e le mie ridicole pretese.di ridere del sesso.di capire perchè non capisco.di pensare sempre che otto ore di morte cosciente basterebbero per iniziare un nuovo giorno.forse, domani.

sabato 2 maggio 2009

un'altra sera

sono pezzi di carta attaccati allo stomaco.sogni che iniziano dalla fine.come se la fine non avesse un inizio e l'inizio non avesse una fine (ma solo la fine non ha fine?).ricordavo le intemperanze degli alberi.l'inquietudine della sera.le parole strisciate per terra.il vento attonito percosso dalla tua assenza.le nuvole sotto il cielo a fissare le stelle.troppo egoiste per lasciarci assistere allo spettacolo.per darci la consolazione di un pò di grandezza.per lasciarci vivere.per lasciarci morire.che è quello che sta in mezzo, tra vivere e morire, che mi preoccupa davvero.

venerdì 1 maggio 2009

porti senza attracchi

troppe parole sorreggono il mondo.gli spazi lasciati vuoti per capire che è solo il vuoto che riempie.i trip allucinati di chi accetta la monotonia.le mani che tremano sfiorando la tastiera esperiscono quei pochi attimi di vita vissuta che ti accompagna durante il giorno quando basta salire in autobus e la gente non la riconosci.che ce n'è troppa.che ce n'è troppo.un accumulo di vite.di passati.di melodie lontane.di sussurri materni, di amori sepolti, di gioie condivise.troppo umane.troppo gratuite.troppo gettate.e la pioggia batte ma se non formasse un comune denominatore avrebbe speso male il suo tempo.