"ti amo"
quando svisceri pensieri inerti.e ti fai male da sola cadendo dalla tua mente.cadendo nella tua mente.e rompi le latitudini giocando con le distanze.fai male da morire.brutta cosa l'amore.
giovedì 29 ottobre 2009
aspettando novembre
di questo mese di transizione non so più che farne.sento solo sospiri malati e lenti rantoli d'agonia che pregano perchè passi una legge sull'eutanasia.dalla finestra urla il freddo che aspetta il suo turno per portare le persone a chiudersi dentro sé stesse.a cercare calore e luce dove c'è un gelido buio.
è l'attesa che uccide.è l'incedere pesante delle ore che portano con sé il giogo della vecchiaia del tempo.le ore che nascono vecchie.le ore che fanno sostanza del loro precariato.fuori c'è sempre vita, almeno credo.ma se potessi battere i rintocchi dei secondi che separano dalla fine, l'angoscia placherebbe questo tiepido morire.
è l'attesa che uccide.è l'incedere pesante delle ore che portano con sé il giogo della vecchiaia del tempo.le ore che nascono vecchie.le ore che fanno sostanza del loro precariato.fuori c'è sempre vita, almeno credo.ma se potessi battere i rintocchi dei secondi che separano dalla fine, l'angoscia placherebbe questo tiepido morire.
sabato 3 ottobre 2009
limbico
"qui è dove curano le anime?"
"qui è dove smagnetizzano le anime"
è il plexiglass che separa i nostri pensieri.la sconfitta delle pretese speculative.il trionfo della vita.il trionfo della volontà.
vederti è stato aberrante.come un tossico che entra in clinica e la sola cosa che ne rimane è la velleità di autoannientarsi.perchè la sofferenza era l'unico colore che ti donava, ma i tuoi occhi ne restavano sempre abbagliati.le croci che dobbiamo portare ogni giorno non sono quelle che dobbiamo portare.sono quelle che vogliamo indossare.
auguri giò.
"qui è dove smagnetizzano le anime"
è il plexiglass che separa i nostri pensieri.la sconfitta delle pretese speculative.il trionfo della vita.il trionfo della volontà.
vederti è stato aberrante.come un tossico che entra in clinica e la sola cosa che ne rimane è la velleità di autoannientarsi.perchè la sofferenza era l'unico colore che ti donava, ma i tuoi occhi ne restavano sempre abbagliati.le croci che dobbiamo portare ogni giorno non sono quelle che dobbiamo portare.sono quelle che vogliamo indossare.
auguri giò.
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