lunedì 15 dicembre 2008

la calda lana dei ricordi

nella penombra flebili riflessi di luci interrotte.fuori è natale.dentro ancora piove.e le tue emozioni intermittenti.piene di perchè che non hanno alcun senso.piene di lacrime iridescenti e asserzioni maledette.di menefreghismo incantato.e le imprecazioni della mia anima.annegando nell'apatia in cui non avresti mai potuto imparare a nuotare.e ancora non lo so, ma il pensiero mi uccide.in un caleidoscopio di disperazione.

venerdì 12 dicembre 2008

una notte in cui

e andiamo a farci una vacanza a Venezia, magari ci capita di morire.a Venezia, dove l'aria è sempre triste.e un gondoliere naviga tra i nostri ricordi.tra le lagune dei tuoi pensieri ci si perde sempre.e non c'è nessun cielo da dipingere, nemmeno un albero di cemento per i tuoi cimiteri di cose mai dette.dove sono sepolto anche io.e ti chiedi come fa a cadere la neve, a venezia.dove a mare bisognava andare vestiti per sentire freddo.e in spiaggia fare rimbalzare i pensieri come una palla di catrame sotto un sole troppo stanco per starmi ad ascoltare.quell'universo che un giorno mi hai esploso in faccia senza preavviso.e fa male da morire.ma non abbastanza per trovare se stessi.

sabato 6 dicembre 2008

a cena con gli scout, primo piatto preservativi usati

come iniziare.modi di anamorfosi del territorio preda delle violenze epistemologiche.una terra che affonda le radici nel caos logico e nel disordine semantico.tanto vale non chiederci la parola.montale e la meta poesia.strati di polvere a coprire il tuo dolore.e le uniche iridescenze luminose nei tuoi occhi d'asfalto.solo non siamo soli mi dicevo.niente più rigurgiti esistenziali ai bordi delle strade e capivo che non avremmo mai avuto affinità intellettuali.che poi te li ricordi solo per scordarli di nuovo i tuoi rigurgiti. e non puoi proprio sentirla vicina.e non vuoi proprio sentirla vicina.useremo solventi chimici per guarire le nostre macchie d'amore.e alla fine cerchi senza trovare, e le migliori risposte le danno i rubinetti.