domenica 22 novembre 2009

difficili settimane

c'è nebbia intorno alle torri.bologna si sveglia buia la mattina.il freddo anestetizza i pensieri e facilita la congestione della colazione: cenere e sorrisi stonati.vecchi.



ho chiuso i contatti stavolta.mi sono lasciato andare.e c'è un misto agrodolce nel sapore del mare in cui naufrago.le pagine mi scivolano addosso, cerco di riprenderle.da bravo.facendo il mio mestiere.ma ormai ho iniziato il gioco.tanto vale continuare.

venerdì 6 novembre 2009

lasciami masticare un altro pò del tuo dolore.senza ingoiare che poi altrimenti sei parte di me.mettimi al corrente della situazione internazionale, parlami dei cani che scopano di fronte l'università.dimmi come ricucire i pezzi della mia anima sgualcita dimmi come hai fatto tu.raccontami delle pareti verniciate con le parole delle sere di qualche anno fa le sere che si perdono tra gli alberi dei centri commerciali.dei libri appesi sui soffitti di qualche sconosciuto autore e dell'ordine dei discorsi.tu che sapevi ascoltare la carta.che sapevi che poteva essere ancora utile.che sapevi cosa scriverci sopra.che le occhiaie ti donavano.
volevo solo un pò di posto.mentre gli zingari fondano nuovi assetti sociali nelle scuole abbandonate.mentre nella nebbia si sentono le foglie cadere una coperta per la notte dei prati nudi sotto i nostri passi.e il cielo non sarà mai più quello del 20 settembre.e il cielo sarà sempre quello del 20 settembre.

lunedì 2 novembre 2009

ravenna-bologna h 06:47

le nuvole rigonfie ed esangui come nei quadri nella tua stanza.il sole che spunta frantumando il cielo come il pennello di picasso un cubismo che spezza la notte in un frontale con le prime luci dell'alba.ed io viaggiatore passeggero che percorre le vie dei sensi senza una preparazione adeguata.con le palpebre che rifiutano la scelta degli occhi.con le palpebre che fuggono verso dimensioni oniriche.ma la veglia è un percorso indicizzato forzato senza spiragli.