lunedì 19 gennaio 2009

consolazione

la solitudine ha il sapore amaro dei tuoi spettri metallici
appesi al filo dei miei pensieri
nelle stanze che sanno di sogni sconfitti
annaspano sempre
i grigiori delle
albe sbiadite che preannunciano
il triste avvento
di un altro giorno un
vuoto incolmato

domenica 18 gennaio 2009

si può nascere sbagliati

la positività annega sempre nel nostro mare.giocavamo ridevamo e non ci capivamo.ma eravamo troppo diversi.troppo."perchè sei così?" è la domanda che tante volte avrei voluto che mi ponessi ma non avevo la forza di chiederti di chiedermelo.respiravi troppo forte per smettere anche un secondo di vivere.

sabato 17 gennaio 2009

lande desolatamente affollate (il titolo è un'operazione subliminale per forzare le parole)

frasi chiuse nei pacchetti di sigarette che
muoiono sulle strade
facendo finta di gridare
e si contorcono le anime di
plastica
nelle nostre
lande desolatamente affollate

mercoledì 14 gennaio 2009

crea?

ho continuamente bisogno di valvole di sfogo che non siano i miei ventricoli.rigetto me stesso.non è un processo di debordanza iperbolica.è incontinenza esistenziale.(è il mio corpo che espelle me stesso.)

martedì 13 gennaio 2009

il tempo di morire

Assistiamo inerti alla stereotipizzazione del nostro amore mefitico.e ci ritroviamo complici dei nostri sguardi assassini di parole ammazzate dal torpore delle nostri estati passate.non ci ritroviamo più come un tempo.era troppo grande da sostenere, troppo grande da sopportare.ho ancora nel cuore l’odore dei tuoi conati emotivi.e fingevamo che erano nostri.per sentirmi dentro pure io.per essere vivo pure io.(e alla fine non potevi proprio accettarmi nella tua realtà frustrata.dove non c’è posto neanche per te.)

erroneamente catalogato come essere pensante

Sartre te li costruiva attorno i muri.e noi facevamo finta di vederli costruire, per non accorgerci che non costruiva un cazzo.ce li indicava solamente.e trovo sempre più comico che ieri ne ho incendiato uno e il fuoco si è estinto da solo.e ci estingueremo pure noi dentro i muri.di una comicità che porta troppe lacrime ai nostri occhi.

domenica 4 gennaio 2009

ritagli (senza chiedermi perchè)

fare la raccolta differenziata delle risposte alle domande non ancora poste.le verruche sul tuo muro.accese da viaggi lisergici di paradisi artificiali.e i tuoi sguardi atoni e ovattati come la televisione del piano di sotto.senza alcuna connessione.evacuazioni e intrinseche imprecazioni dell'animo, voli pindarici di menti contorte, sotto gli accoppiamenti di oggetti del nostro consumismo.non c'è bianco e non c'è nero, solo sottoprodotti di substrati culturali.e intermezzi senza senso.rispondiamo sempre all'unisono.pigmentazioni caleidoscopiche di luci impotenti.sideree annunciazioni di una fine troppo vicina.nell'ultimo grido disperato di chi è muto.subissato dai nostri rifiuti.ogni buco nero nel cosmo del tuo corpo.

notte tempore

alla fine le stelle pesano sulla testa, per non guardarle.e non ti fanno vedere la merda che c'è troppo più sotto.dove vivo di solito.tante le crepe delle nostre serate perfette, che nemmeno ce ne accorgiamo.chiusi nel labirinto dei nostri pensieri come le nuvole, macchie pulite in un cielo troppo sporco.e chiedi il perchè, a quel mare di vetro.scuro.impenetrabile.eterno.che non riflette né il bene né il male.di notte, quando la città muore sotto i tuoi occhi facendo finta di vivere.