martedì 28 aprile 2009

perso

regalami pezzi di cielo su cui sbattere la testa.

martedì 21 aprile 2009

per sempre

le mie braccia percorse dal tuo amore

fine corsa

e mi perdo sui sentieri tracciati.sulle vene percorse dai pensieri.sulle rotte tracciate dal sangue.tra i diari bruciati dalle sigarette e le sigarette bruciate dalle parole.tra le masturbazioni mentali dell'incapacità del senso.del sentimento.degli angoli bui.dei barboni alle sei di mattina che preparano il mondo.per essere dipinto ancora una volta.dalle tue escoriazioni.dal tuo dolore.dalla tua anima.

martedì 14 aprile 2009

sapevi già tutto

forse l'unico modo che avevi per farti ricordare era scolpirmi addosso una ferita.farmi sentire un momento d'abbandono che sarebbe durato per sempre.incidere il tuo nome sopra un esercito di carne pronto a ricordare.che ci sei stata.che ci sarai sempre.che se anche non avessi voluto sarò sempre in bilico.e quando cadrò sarò comunque ritto davanti a te.nella disperazione dello sconfitto che perde perchè vince.l'attimo.che ho assaporato la caducità ma costava troppo per permettermene un'altra.per scendere a patti con se stessi e accettare qualcosa che non si può sentire proprio.quel mondo che ti scivola in mano.che si avvicina per volersi allontanare.come le maniglie delle porte.che stanno fredde nel palmo mostrandoti la loro alterigia sono lì ma non le puoi prendere non hai mai imparato a prenderle le hai vissute tutti i giorni della tua vita ma si beffano di te basta un mese e cambia tutto le realtà vive che diventano ricordi morti.non so prendere le cose.e l'esistenza mi ride addosso col tuo sorriso.

mercoledì 8 aprile 2009

mettimi giù (live @ gello89.spaces.live.com)

i profili spensierati dei ricordi dolci speranze che hanno combattuto per morire affogate nella disperazione di un riflesso.solo tu e i tuoi occhi esprimevano l'insensatezza della sera.sarà.ma io in questa città non mi trovo se poi paghiamo tutti i nostri pomeriggi.se poi per cercare un sorriso dobbiamo prima chiedere se c'è lo sconto.non ti è mai piaciuto giudicare ma oggi proprio non ce la fai.oggi proprio non riesci a distogliere lo sguardo dalla massa grigia e amorfa che si calpesta i piedi a vicenda.se dovessimo far parte di un tutto che senso avrebbe porsi delle domande?e resto qui ancora con la testa appesa a terra.

domenica 5 aprile 2009

il peso

posso solo amare l'idealizzazione di un momento.dei pomeriggi sepolti sotto gli alberi di periferia.del canto di un battesimo lontano che ci liberi da ogni vincolo.da ogni costrizione.che ci chiama finalmente a non vivere.le sere tiepide passate con il vento mentre eri tu a soffiare in mezzo agli alberi le notti d'agosto e tutto era facile quando sapevo di non sapere.e se c'è qualcosa di reale è accorgersi che non c'è niente di reale.che il tempo perso è definitivamente andato e quello che verrà è già il triste ricordo dell'asfalto battuto troppe volte.che porta in troppe direzioni.ci innamoriamo sempre troppo solo di noi stessi.io mi proietto su di te e le immagini mentali questa volta non possono interrompere il corso dei miei pensieri.il flusso inesauribile grumoso di non so dove.le strutture sottostanti le nostre capacità linguistiche.i territori inesplorati e le nostre dita che diventano vive.che si animano di propri pensieri.che esplorano le costellazioni di gemiti inariditi.è tutto sempre troppo banale per non caderci di nuovo.

sabato 4 aprile 2009

l'unico punto interrogativo degno di non essere risolto

non avremo mai abbastanza acqua per le nostre gole aride secche che deperiscono al sole della tua stanza buia.tra di noi giganteggia il silenzio dopo le convulsioni ma non sono serviti a niente tutte le nostre belle parole ora c'è solo silenzio.un vuoto pesante ed arido come se sapesse della memoria delle nostre vite passate.quelle che abbiamo davvero vissuto.quelle che ormai ci appartengono.ti appartengono.sono l'odore della tua pelle.che sa di sigarette spente troppe volte senza neanche una lacrima versata e sorrisi insolenti l'unica arma contro l'esistenza che vince sempre che vince troppo che l'unico bottino sono i nostri corpi crudi animati da passioni non nostre.ma forse quel vuoto neanche c'è e all'improvviso anche l'unica amara certezza in cui stavi per spirare dolcemente scompare.ci sei tu.ci sono io.ci siamo noi?c'è ancora vuoto tra me e te o la distanza è sempre stata immaginaria e perchè cazzo le serrande ridono di me sbattendomi in faccia il giorno che anche la notte svanisce sotto i colpi della luce per tornare poi mestamente a trionfare e solo io non riesco a capirci niente.