lunedì 22 febbraio 2010

è difficile sentire come una forte vena di solitudine che pervade l'anima prenda saldamente per mano l'incapacità di esprimere.avverto tutta la pesantezza dello spirito del sistema e le celìe crociane.ma non riesco proprio a ritrovare quell'anelito animista che mi trafigge nel cuore del mondo.

lunedì 15 febbraio 2010

chi semina vento raccoglie tempesta

un'immagine autunnale un quadro una raffigurazione uno spaccato che fissa il momento della ciclicità della vita

vedere le braccia nodose attraversate dalle perturbazioni di novembre lacerava l'anima era il sapore antico della vita campestre era la visione apocalittica dell'eterno ritorno era la fine che non è la fine era l'essenza dischiusa offerta per un attimo alla contemplazione estetica ma si dissolve senza troppo clamore ritornando a sciogliersi nella più ampia prospettiva del quadro d'autunno il cielo di piombo sopra i nostri pensieri i campi grigi come una madre ormai sterile la casa diroccata estrema propaggine della superbia umana le colline addossate sui pascoli che promettono un inverno rigido



sento bussare la morte

giovedì 4 febbraio 2010

stemma

ma cos'è poi, questa stoffa?un panno logoro, sangue e polvere, che cela la luce del sole e ostenta la nostra umanità: sangue e polvere.sbandiera gloria ammazzando le persone e distruggendo i ceti medi.divaricando la polarità sociale.e me lo porto, segnato sul petto come una croce pesante.che segna la mia vita.di trionfi che consumano la gioia.lancinante marchio a fuoco.una vittoria che annuncia una sconfitta.più intima.più grande.presagio di distruzione.i campi di battaglia del vincitore seminati della morte degli sconfitti.irrorati dal loro sangue.un raccolto macabro, che non porta nutrimento.che non porta vita, che non porta niente.eppure è così che ci siamo (s)formati.ed è così che andremo avanti.vaticinanti verso il baratro dell'esistenza.