se scrivere potesse fermare le emorragie.se il cielo fosse meno blu.se gli alberi fossero meno contraddittori.se le case non avessero le pareti.se il grigio avesse meno bianco.se la mia testa non fabbricasse dolore con i neuroni precari.se la smettessi di gridare in mezzo alla strada "perchè esisti?" ai passanti.se la memoria non fosse troppo occupata col passato.
e ci accorgiamo di nuovo che consumiamo male lo spazio del mondo che sarebbe meglio coprirsi la sera invece di sputtanare sul balcone le nostre ferite che se la gente potesse capirci finirebbe tutto.invece è l'incedere che mi destabilizza la cadenza ritmica dei giorni tutti uguali affossati nei pranzi della domenica le pretese di pulizia ed ordine nella mia vita.se potessi uccidermi un solo momento.un solo minuto per capire se vivo davvero.senza anestesia.godiamoci questa morte apparente dentro gli occhi.vediamo se riusciamo a risolvere l'esistenza.rompiamo i muri usando solo le mani.rompiamo i muri senza usare le mani.
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