e ho trovato interessante la stereotipizzazione dei modelli uomo-donna nell'ascesa parabolica della civiltà occidentale che si trova a fare i conti guardando attraverso l'oscuro occhio della realtà
niente compromessi solo il gemito ancestrale soffocato dentro la tua gola mentre crollavano i muri di secoli di idealizzazioni palazzi dicasteri monumenti edificati sul fango della vergogna di chi non osava guardare di chi non osava sapere di chi non osava conoscere.eppure la lezione del grande maestro riecheggiava dagli albori della nostra infanzia ma conoscere sé stessi era un processo omicida che avrebbe portato a ristabilire i rapporti di forza primordiali.
dove il sublime canto, l'enfasi emotiva, l'affinità elettiva e l'amore platonico?vedevo solo fili morti sporchi di uno sforzo che perpetua l'esistenza.
mercoledì 13 gennaio 2010
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